“Il nostro impegno è di rimanere al fianco di chi fa ricerca, consapevoli di quanto la ricerca costituisca l’unico strumento concreto per dare risposte alle persone che convivono ogni giorno con la malattia”: lo ha sottolineato il Presidente di AriSLA Mario Melazzini commentando i risultati di uno studio sulla Sclerosi laterale amiotrofica (SLA) da cui emerge come la somministrazione di un antipertensivo fuori commercio (guanabenz) potrebbe risultare utile nel rallentare la progressione della patologia.
Si tratta di uno studio sperimentale di fase II (Promise) pubblicato sulla rivista “Brain” e coordinato da Giuseppe Lauria Pinter. La ricerca, finanziata dalla Fondazione Italiana di Ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica, ha coinvolto 201 pazienti seguiti per sei mesi in 24 centri italiani. La fase II di una sperimentazione clinica serve a identificare la dose e la posologia ottimale: a partire dalla dose stabilita come sicura nella fase precedente, la I, ne testa gli effetti su poche centinaia di persone per arrivare, somministrando quantità maggiori o minori, a determinare il dosaggio minimo per ottenere una risposta ottimale. In questo modo è possibile valutare anche i tempi di somministrazione.
Il farmaco, alla posologia di 64 mg e 32 mg al giorno per sei mesi come trattamento aggiuntivo alla terapia con riluzolo, ha indotto il rallentamento della malattia in particolare nei pazienti con esordio bulbare, rispetto ai pazienti trattati con guanabenz 16 mg o con solo riluzolo. Il razionale dello studio, come riporta anche il “Corriere della Sera”, poggia sull’osservazione che il farmaco utilizzato, in aggiunta agli effetti anti-ipertensivi, ha mostrato un effetto protettivo sui neuroni in studi in vitro su modelli cellulari e animali di SLA. “Siamo molto contenti di aver contribuito al raggiungimento di questi risultati, che incoraggiano a proseguire con studi più mirati per esplorare l’efficacia di trattamenti farmacologici per i pazienti affetti da SLA”, ha commentato in merito il Presidente di AriSLA Mario Melazzini.
La Fondazione Italiana di ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica nasce per sostenere la ricerca scientifica di eccellenza sulla SLA con l’obiettivo di “sconfiggere” in modo efficace questa gravissima malattia che solo in Italia coinvolge circa 6.000 persone e per la quale non esiste una cura efficace. Mario Melazzini è stato Presidente di AriSLA, Fondazione Italiana di Ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica dal 2007 al 2016: nel 2019 è stato nominato nuovamente alla guida della Fondazione.
Per maggiori informazioni: https://www.corriere.it/salute/neuroscienze/21_maggio_03/indicazioni-incoraggianti-un-farmaco-sla-87073b08-ac0d-11eb-85bf-b7fbcf91bb8d.shtml